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A Bologna il cinema è Modernissimo

Un progetto di recupero voluto dalla Fondazione Cineteca di Bologna ha permesso la riapertura al pubblico del multisala Modernissimo, originario dei primi del Novecento. Nomi di spicco del cinema italiano e internazionale sono intervenuti all’inaugurazione.

La storica sala cinematografica di Palazzo Ronzani a Bologna rinasce in seguito a un grande progetto di restauro. La Fondazione Cineteca di Bologna riporta allo splendore di inizio Novecento il Cinema Modernissimo. Il restyling consentirà al pubblico una esperienza di visione dall’elevato impatto scenografico-estetico. E per celebrare questo evento, è stato realizzato un programma speciale che ha visto ospiti italiani e internazionali riuniti per l’inaugurazione. Da Wes Anderson a Pupi Avati, da Paola Cortellesi – protagonista del successo di “C’è ancora domani” – ad Alice e Alba Rohrwacher,  oltre al presidente della Cineteca Marco Bellocchio e ad altri numerosi registi, attori, critici e studiosi.

La storia del cinema

Storicamente il Cinema Modernissimo è stato un centro della vita culturale cittadina. Restò attivo per novant’anni, tra alti e bassi, vicende alterne e nomi diversi. La sua progettazione ebbe origine nel 1914 per mano dell’ingegner e scenografo Gualtiero Pontoni (1875-1941) all’interno di Palazzo Ronzani dove in precedenza sorgeva l’edificio medievale di Palazzo Lambertini. Il Modernissimo venne inaugurato per la prima volta il 16 febbraio 1915 e chiuso nel 2007. Ora riapre i suoi spazi grazie a un intervento di ripristino. Il progetto di rinascita della sala cinematografica in piazza Maggiore nasce dal protocollo d’intesa tra il Comune di Bologna, la Fondazione Cineteca di Bologna ed Emmegi Cinema (proprietaria della sala). Collabora all’iniziativa anche Confindustria Emilia Area Centro e Gaumont, Pathé.

Il nuovo progetto firmato da Basili

Per viaggiare nel tempo fino al Modernissimo delle origini, l’istituzione bolognese ha chiamato un grande scenografo come Giancarlo Basili. Tra i più attivi del cinema italiano, autore anche dell’immaginario visivo della serie L’Amica geniale, Basili è stato scelto – come chiarisce Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna – perché “la struttura architettonica del Modernissimo era già data, mentre noi avevamo bisogno di un artista che ci facesse sognare e facesse del Modernissimo il luogo della sorpresa, un’Atlantide dello spettacolo”. Basili ha seguito un doppio registro: ha mantenuto le tracce originali rimaste, cancellando i rimaneggiamenti degli anni Cinquanta e Sessanta. Ma, partendo dalle fotografie e dal progetto dell’epoca, ha immaginato anche la realizzazione di un luogo che celebrasse il cinema. Un approccio antitetico al processo di omologazione delle sale cinematografiche.

La riapertura del Cinema Modernissimo segna anche il ritorno alla vita del Sottopasso di via Rizzoli, altro mondo sotterraneo bolognese che diventerà spazio espositivo permanente. Il Cinema e il Sottopasso – entrambi affacciati sui resti di un tratto della via Emilia che i lavori di restauro hanno riportato alla luce – costituiscono due nuove possibilità culturali per la città che idealmente collegano il futuro a una storia antichissima.

Di Valentina Colombo.

Foto Lorenzo Burlando

Foto Lorenzo Burlando

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