Ieri il tavolo tecnico convocato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni d’intesa con il ministero delle comunicazioni ha raggiunto un accordo sul numero e sulla configurazione che le reti del digitale terrestre dovranno assume in Sardegna in vista dello switch-off della televisione analogica che dovrebbe avvenire entro il 2012. La proposta ha trovato il consenso sia da parte della Rai sia da parte degli operatori locali presenti nella regione. “Il raggiungimento di questo accordo mette ordine nell’uso delle frequenze digitali terrestri dopo decenni di disordine” -ha dichiarato il presidente dell’Autorità Corrado Calabrò – “ E allinea l’Italia alla pianificazione internazionale decisa a Ginevra nel 2006, rendendo pluralistico l’uso dello specchio radioelettrico come richiesto dalla Commissione Europea” – conclude Calabrò. La suddivisione delle frequenze è stata ampiamente condivisa sia dalle emittenti nazionali sia da quelle locali. Delle 21 frequenze in UHF con copertura superiore all’80% 14 saranno assegnate all’emittenza nazionale e 7 a quella locale. All’emittenza nazionale andranno anche 2 frequenze in VHF con copertura superiore all’80% e sei con copertura tra il 50 e il 70%. Alle emittenti locali, pluriprovinciali e subregionali andranno 10 frequenze con copertura adeguata. Due frequenze con copertura superiore all’80% saranno riservate all’ingresso di nuovi operatori. Tale suddivisione.
Accordo raggiunto tra le emittenti sulle frequenze del digitale terrestre in Sardegna

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