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Al Booker Prize vincono le polemiche

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Buona la quarta. Questa volta Julian Barnes ce l’ha fatta. Con il suo  The Sense of an Ending è riuscito ad aggiudicarsi il Man Booker Prize , l’importante riconoscimento di narrativa in lingua inglese che oltre a fama, soldi (50mila sterline) assicura un’impennata di vendite. Barnes, era già stato finalista nel 1984 con Il pappagallo di Flaubert , nel 1998 con England, England e nel 2005 con Arthur e George .   Riuscirà l’assegnazione a mettere fine alle polemiche secondo cui la rosa dei finalisti era stata selezionata avendo come criterio la leggibilità e non l’arte ? La controversia era nata dopo che Dame Stella Rimington, presidente della giuria, nell’annunciare i romanzi finalisti, aveva detto che la leggibilità era stato il criterio seguito nella selezione delle opere.   Il Times ha poi rivelato un retroscena che scatenerà ulteriore polemiche: gli organizzatori del premio stanno discutendo se accettare come candidati anche i libri pubblicati tramite la libreria online Amazon , le cui copie sono diffuse a basso costo e senza la mediazione di agenti letterari e comitati editoriali.

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