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Alessandro Grasmann, il peso di un cognome

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Un padre gigante “ talmente inarrivabile che non ha mai innescato ” in lui la rivalità E una famiglia allargata, due sorelle, un fratello acquisito. Un universo affollato di donne e di parenti di sangue e non. I primi soldi guadagnati come modello, quando il padre gli predisse un futuro da croupier o da “ pappone ”, il teatro cominciato perché gli sembrava “ un ottimo modo per non far niente facendo finta di fare qualcosa”. E poi la passione per il suo mestiere, la svolta di Caos calmo , la nomina a direttore dello Stabile del Veneto. La prima regia cinematografica, e ora il primo libro, Sbagliando l’ordine delle cose. Alessandro Gassmann , per il libro ha ripreso la doppia n eliminata dal padre, come sottolinea già in copertina, si racconta elaborando in particolare il peso del suo cognome, che all’inizio lo faceva etichettare come “privilegiato, ma poi mi ha riconosciuto di essere anche bravo ”

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