Il progetto iWatch, il nuovo iPhone (forse) mini, il futuro iPad previsto per giugno, non bastano a garantire ad Apple i piani alti della Borsa americana. La compagnia di Cupertino nell’ultimo anno ha perso mercato (-30%) e per la prima volta da dodici mesi a questa parte è scesa sotto i 400 miliardi di dollari di capitalizzazione. La parabola discendente di Apple è forzata anche dalla crescita di Google, che negli ultimi sei mesi ha incrementato il suo capitale azionario fino a 276 miliardi di dollari (a fine estate 2012 valeva circa 150 miliardi). Le due rivali attraversano momenti differenti. La Mela sembra a corto di idee: dopo aver dominato per anni il mercato smartphone e tablet comincia a patire la concorrenza di Samsung e la politica elitista dei suoi sistemi chiusi (e molto costosi) potrebbe non pagare. BigG deve affrontare parecchie grane legate a privacy, copyright e sfruttamento della pubblicità, ma al tempo stesso ha rinforzato la propria posizione di forza in America ed Europa, può contare sulla forza del sistema operativo Android (primo tra gli smartphone) e si appresta a lanciare i Google Glasses. “Wall Street era innamorata di Steve Jobs. da quando non c’è più nulla è cambiato nella società – affermano gli analisti -. Gli investitori non sono più attratti dalla società che è meglio posizionata ora per il lungo termine di quanto non lo fosse quando Jobs era vivo” . Certo, gli investitori vogliono elasticità e promesse di prestazioni stellari, difficili da ottenere da una società come Apple, già leader di mercato. Il timore è che a Cupertino possano fare qualche passo falso e cominciare un percorso a mo’ di gambero, mentre Google sembra destinata inesorabilmente ad avanzare. La Borsa, si sa, non perdona le incertezze.
Apple perde quota a Wall Street, Google corre

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