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Nel 2013 la tv online guadagnerà di  più

Nel 2013 la tv online guadagnerà di più

Secondo una previsione stilata da Informa Telecoms & Media entro i prossimi cinque anni i servizi di tv online procureranno ricavi per un totale di 7,9 miliardi di dollari. A guidare la crescita saranno Usa, Gran Bretagna e Giappone.

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Baby tv si espande in Europa

Il network Baby tv, che si rivolge a un pubblico di bambini al di sotto dei tre anni, lancerà un canale 24 ore su 24, su altre 10 piattaforme europee tra cui Portogallo, Estonia  Grecia.

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Yahoo! lancia sito solo donne dai 25 ai 54 anni

Shine è il nome del sito ideato da Yahoo e dedicato al pubblico femminile. Il progetto ha lo scopo di soddisfare l’esigenza degli inserzionisti e la necessità delle donne di disporre di un luogo nel web in cui incontrarsi, confrontarsi e ricevere notizie di vario genere.

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Media italiani snobbano l’Ue

Meno del due per cento del totale delle notizie trasmesse. E’ quanto spetta alle notizie, mandate in onda da radio e da televisioni italiane, pubbliche e private, sulle questioni europee. Lo evidenzia uno studio condotto dall’Osservatorio di Pavia.

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Montalbano torna e cede alla tentazione

Montalbano non resiste al sesso e cede alla passione e all’erotismo. Il Commissario, personaggio a cui Luca Zingaretti non ha saputo dire addio, torna sul set il 31 marzo, a Marina di Ragusa, per i quattro nuovi film tratti dai gialli di Andrea Camilleri.

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Continua crescita della tv digitale in Gran Bretagna

I televisori digitali sono presenti in 22,2 milioni di case inglesi secondo un rapporto del regolatore britannico Ofcom. Il resoconto sul progresso della tv digitale relativo al quarto trimestre del 2007 mostra che la presenza della tv multicanale tv ha raggiunto l’87,6% delle case.

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Berlusconi: la par condicio è colpa di Casini

Silvio Berlusconi ha scaricato sul candidato premier Pier Ferdinando Casini la responsabilità della mancata abrogazione della legge sulla par condicio. “Il particolarismo e  l’egoismo dell’Udc, quando eravamo al governo, hanno messo in dubbio la durata del governo se si fosse lavorato per l’abrogazione della legge sulla par condicio”.

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