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Bolzano Film Festival Bozen, internazionale per posizione

Poster BFFB 36

Poster BFFB 36

Dal 18 al 23 aprile la 36ma edizione della rassegna di cinema altoatesina. Focus sulla Galizia e film sulle minoranze.

Culture e identità che si incontrano, minoranze che trovano voce, confini più o meno permeabili. Il Bolzano Film Festival Bozen mette nel suo nome la sua vocazione di ponte e specchio fra diverse lingue e culture, come sempre accade nelle regioni di confine. Proprio come per la città che ospita la kermesse, infatti, le sue tematiche cruciali sono identità, minoranze e confini. Il “Focus Europe” dell’edizione numero 36, in calendario dal 18 al 23 aprile, è dedicato alla Galizia, regione nell’estremo nord-ovest della Spagna, per certi versi più portoghese che spagnola: sei i film del “Novo Cinema Galego” scelti per il pubblico di Bolzano dal coordinatore della rassegna, Ricardo Apilanez, e dal direttore del BFFB, Vincenzo Bugno.

Red Moon Tide

I film in concorso e la sezione “Reale non Reale”

Dodici i film che si contenderanno il Premio Provincia autonoma di Bolzano al miglior film e il Premio Fondazione Cassa di Risparmio per la miglior prestazione artistica in regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, suono, recitazione e musica del concorso ed il Premio del pubblico Città di Bolzano:
– VERA di Tizza Covi, Rainer Frimmel (A/I 2022)
– ADENTRO MIO ESTOY BAILANDO (THE KLEZMER PROJECT) di Leandro Koch e Paloma Schachmann (A/ARG 2023)
– IM TOTEN WINKEL di Ayse Polat (D 2023)
– GIGI LA LEGGE di Alessandro Comodin (I/F/BEL 2022)
– GORGONA di Antonio Tibaldi (I/USA 2022)
LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona (I 2023)
– MATTER OUT OF PLACE di Nikolaus Geyrhalter (A 2022)
– PIAFFE di Ann Oren (D 2022)
– SISTERS di Linda Olte (I/LAT 2022)
– MONICA di Andrea Pallaoro (I/USA 2022)
– STAMS di Bernhard Braunstein (A 2023)
– THE HAMLET SYNDROM di Elwira Niewiera e Piotr Rosołowski (D/PL 2022).

Reale non reale

Accanto ai film del concorso è stata aggiunta la sezione, “Reale non reale” che comprende cinque “forme documentarie” che hanno particolarmente colpito gli organizzatori:
– IL CERCHIO di Sophie Chiarello (I 2022)
– SHE CHEF di Melanie Liebheit e Gereon Wetzel (A/D 2022)
– THE HOMES WE CARRY di Brenda Akele Jorde (D 2022)
– TRIESTE È BELLA DI NOTTE di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre (I 2022)
UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario (I 2022).
Spiega il direttore del #BFFB36, Vincenzo Bugno: “Abbiamo cercato di essere coerenti, selezionando un programma di lungometraggi sicuramente nati nel contesto geografico delle scorse edizioni, in massima parte prodotti da paesi che si affacciano anche sull’arco alpino. Un’identità che ora nella maggior parte dei casi sembra allargarsi, culturalmente, stilisticamente, mettendosi in discussione, mettendo in discussione il concetto di appartenenza, sia se parliamo di singoli individui, sia se parliamo di lingue, confini, definizioni etniche e nazionali. Sono tutti film che interrogano la realtà, le realtà circostanti, visibili e non visibili”.

Un festival che non è solo gara

Attorno ai film in gara si muoveranno numerosi altri appuntamenti. “Crossovers: Films and Documentaries as Tools for Social Research” è un seminario sulle contaminazioni fra cinema e scienze sociali in programma il 20 e 21 aprile alla Libera Università di Bolzano. Sono poi previste due masterclass aperte al pubblico: una tenuta dall’artista del sonoro Vasco Pimentel e una con Marta Andreu, produttrice spagnola e autentica poetessa e filosofa del documentario. La terza edizione delle Piccole lingue DOC offre uno sguardo non solo a lingue parlate di antica tradizione come il basco e il bretone, ma anche alle lingue dei segni, riconosciute ufficialmente in diversi paesi solo in anni recenti. Spazio anche alle produzioni della scuola ZeLIG, specializzata nella formazione professionale nel settore del film documentario e di progetti cross-mediali e ai lavori dei giovani cineasti della Regione, per l’occasione denominati Local Heroes. Infine, c’è la mostra presso il centro Trevi di Bolzano dedicata alla bolzanina Maria Gardena, all’anagrafe Herthilde Gabloner (1920 – 2008), architetta e attrice.

Un’esperienza che prosegue dal 1987

Il Bolzano Film Festival Bozen è un progetto avviato nel 1987 con l’obiettivo di portare cinematografie di paesi confinanti in un territorio che si stava aprendo al mondo, valorizzando allo stesso tempo le produzioni cinematografiche indipendenti locali. Diretto dal settembre 2022 da Vincenzo Bugno e con un nuovo consiglio di amministrazione alle spalle, il 36° festival della città altoatesina si propone di essere un festival aperto, in qualche modo ibrido, rappresentativo di una realtà inserita in un’intensa rete di collaborazioni con le numerose istituzioni e iniziative che operano sul territorio: un festival laboratorio, capace di attrarre il pubblico ma anche il mondo delle professioni che compongono l’universo della produzione e della fruizione della Settima Arte.

di Daniela Faggion

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