Il presidente dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, in occasione del convegno sul futuro della televisione, si è dichiarato preoccupato per la diffusione della fibra ottica in Italia e ha lanciato un vero e proprio allarme. Dopo aver ascoltato le indicazioni di Ericsson relative ai futuri sviluppi della banda larga applicata alla televisione, il garante ha sottolineato: “Tutti i Paesi si stanno muovendo, in Italia non si fa nulla, non ci sono politiche né piani industriali” . “Con investimenti adeguati nella fibra ottica, come ad esempio ha fatto il Giappone, l’ Italia potrebbe avere un ritorno economico pari al 2-3% del Pil . Il problema è che il Paese non ha ancora la fibra ottica e neppure un programma per metterla. Tutti i Paesi si stanno muovendo: il Giappone punta a una velocità di 100 megabyte, la Cina lo sta seguendo e la Germania sta andando contro le regole della Ue e favorisce Telekom per ristrutturare il Paese” ha spiegato il presidente Calabrò, secondo il quale a frenare l’implementazione della fibra ottica in Italia sarebbero soprattutto le lungaggini burocratiche per le autorizzazioni agli scavi e i pochi investimenti privati dovuti alla troppa concorrenza. L’ Italia è stata all’avanguardia con i telefonini e con umts , è un peccato essere al capolinea con la banda larga quando già nel ’91 era pronto il progetto Socrates di Telecom. Forse non è necessario far correre i dati a 100 megabyte come progetta il Giappone ma almeno a 50 megabyte” ha concluso Calabrò
Calabrò: emergenza banda larga

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