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1200 prodotti alimentari italiani a rischio, comprese fragole e limoni - ph. Alfredo76

1200 prodotti alimentari italiani a rischio, comprese fragole e limoni - ph. Alfredo76

A rischio 1200 cibi tipici italiani, soprattutto del Piemonte. Lo rivela uno studio dell’agenzia inglese Reboot

Da qui al 2040 potrebbero sparire per sempre circa 1200 prodotti alimentari tipici della penisola italiana, compresi circa 100 fra Dop e Igp. Il rischio maggiore è corso dal Piemonte, quello inferiore dall’Umbria. È come se, dai nostri negozi, sparissero più di settanta prodotti all’anno e noi li cercassimo invano per ricreare i sapori che rendono unica la cucina italiana nel mondo. Il motivo? Il cambiamento climatico e le sue irreversibili conseguenze sul ciclo di vita di piante e animali. A dirlo è l’agenzia inglese Reboot, che ha utilizzato i dati meteo della piattaforma Copernicus, a livello europeo.

In base alle proiezioni di piogge e temperature su “celle” di 5km quadrati e ai dati di produzione di Fondazione Slow Food per la biodiversità, gli analisti hanno così stabilito che in Piemonte ci sono 133 alimenti a rischio, in Sicilia 109, in Campania 100, in Lombardia 90 e in Friuli – Venezia Giulia 72. Attenzione, perché il numero di prodotti a rischio non determina la classifica del rischio in fatto di climate change, per il quale la Lombardia precede la Campania e la Sicilia. La regione che rischia meno è, come detto, l’Umbria, da dove potrebbero sparire “solo” 17 prodotti.

A quali sapori dovremo rinunciare? Dalla robiola alla fragola di Tortona, dallo stracchino ai limoni di Sorrento, passando per il pomodoro San Marzano. Possibile l’addio alle cozze di Taranto e al culatello di Zibello, al fagiolo del Trasimeno e alla cinta senese… per non parlare del Parmigiano Reggiano di vacche rosse e del formaggio Ragusano.

di Daniela Faggion
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