L’idea è del ministro Giulio Terzi che ha messo insieme i principali protagonisti del mondo scientifico italiano all’estero. Attraverso il crowdsourcing si metteranno in rete i cervelli in fuga dall’Italia e si svilupperanno alcuni progetti. Una piattaforma web per permettere ai talenti emigrati all’estero di restare in rete e collaborare alla crescita dell’Italia. La piattaforma pensata da Terzi si baserà sulla collaborazione di moltissime persone attraverso la rete per compiere un determinato progetto. Non è un settore marginale: secondo le ultime stime vale quasi 400 milioni di dollari, cresce del 100% ogni anno e coinvolge oltre sei milioni di lavoratori in tutto il mondo. I talenti italiani in giro per il mondo è un problema che peggiora ogni anno. Tra il 1990 e il 1998 il numero di chi ha lasciato l’Italia è quadruplicato: soltanto i laureati sarebbero tremila l’anno.
Cervelli in fuga diventano social per l’Italia

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