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Cresce il turismo culturale in Italia

Il tempio del Valadier, perla nascosta a Genga (Ancona)

Il tempio del Valadier, perla nascosta a Genga (Ancona)

Nel 2022 sono state 142 milioni le presenze di chi ha visitato città, borghi, musei e istituzioni culturali.

Prima la natura, poi la cultura. Chi trascorre le vacanze in Italia cerca la bellezza del paesaggio e subito dopo l’immensa offerta culturale del Paese. Lo rivela l’indagine realizzata da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle città d’arte e dei piccoli borghi, secondo cui nel 2022 sono state 142 milioni le presenze di chi ha visitato città, borghi, musei e istituzioni culturali. Le presenze sono state calcolate sui pernottamenti in strutture ricettive e gli alloggi in abitazioni private: il 55% dei viaggiatori (78,8 milioni di presenze) sono stati italiani; il 45% arrivava dall’estero 63,6 milioni. Fra gli aspetti più interessanti del fenomeno c’è la maggiore propensione a spendere che dimostra chi viaggia per motivi culturali rispetto al turista medio italiano: 93 euro medi al giorno, contro 74, spesi per gli acquisti di beni e servizi durante la vacanza.

Pur nel suo impatto devastante sul turismo, il Covid ha in qualche modo favorito questo fenomeno, perché gli operatori turistici hanno spinto su offerte rivolte a piccoli borghi e città meno note rispetto al classico trittico Venezia-Firenze-Roma. Anche i social danno il loro contributo a cambiare volto all’Italia vista e cercata dai turisti. Su Instagram, ad esempio, una ricerca della Fondazione Città Identitarie, la città italiana più presente nel 2022 è stata Milano, con circa 39 milioni di contenuti, seguita da Roma (36 milioni di post) e Napoli, terza con 21 milioni di contributi sul social “delle foto”, ma prima su TikTok con 17 miliardi di visualizzazioni.

di Daniela Faggion

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