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Diffamazione, direttori senza carcere

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Nuovo cambio di rotta per il decreto legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Un’ulteriore modifica al testo, depositato quest’oggi in Senato, elimina la pena detentiva per i direttori dei giornali che non hanno materialmente scritto l’articolo ritenuto diffamatorio. L’emendamento, firmato dal senatore Filippo Berselli, prevede per i responsabili di testata una pena pecuniaria che va da un minimo di 5mila a un massimo di 50mila euro. La norma salverebbe dalla prigione Alessandro Sallusti, ex direttore di Libero condannato a 14 mesi di detenzione per un editoriale scritto da Roberto Farina, nel 2007. Proprio il caso Sallusti è all’origine della lunga e tormentata discussione del decreto , che nella sua ultima stesura continua a prevedere la pena carceraria per gli autori degli articoli diffamatori. La parola, ora, passa ancora una volta al Parlamento, scoglio insuperabile per le precedenti versioni del testo.

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