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Digitale terrestre, la tv che non si vede

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” Una legge che guarda al futuro “, almeno secondo le parole di Maurizio Gasparri, il ministro responsabile della norma che nel 2007 ha segnato definitivamente il passaggio al digitale terrestre. Nel 2012 l’abbandono dell’analogico è diventato realtà in tutte le regioni e per gli italiani non è stato altro che, nel migliore dei casi, un ” grande bluff” .   Un’inchiesta di Repubblica ha documentato i disagi in tutta Italia . La transizione verso il nuovo sistema nel Paese è stata tutt’altro che indolore, ha richiesto molto tempo e comporta ancora oggi molti inconvenienti per milioni di persone, che spesso non riescono a ricevere i canali televisivi e che devono fare a pugni con i decoder e la loro continua risintonizzazione.   Il problema, come hanno spiegato più volte dal ministero dello Sviluppo economico, è che “ mentre con l’analogico bene o male il segnale arrivava, ora o arriva perfettamente o non arriva affatto ”. In sostanza: senza una buona ricezione non c’è verso di vedere i canali. 

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