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Dissidenti cinesi: il Nobel è pro regime

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Può un Paese detenere in carcere un intellettuale insignito del premio Nobel per la pace nell’indifferenza del resto del mondo? Se questo Paese è la Cina, può. Ma i problemi aumentano, paradossalmente, se anche il Nobel per la letteratura è cinese.  l Nobel per la letteratura 2012 Mo Yan lancia un appello per la liberazione ” il più presto possibile ” del premio Nobel per la pace 2010, il connazionale Liu Xiaobo.   Eppure, la critica più feroce al conferimento del Nobel per la letteratura a Mo Yan, arriva proprio dalla galassia dei dissidenti cinesi . Secondo il South China Morning Post , per il dissidente Wei Jingsheng, che vive ormai da anni in esilio negli Stati Uniti, si tratta di una “mossa fatta esclusivamente per compiacere il governo di Pechino.   La Commissione per il Nobel ha scelto Mo Yan perchè la sua elezione fosse più tollerata dal regime comunista. Questo premio – ha detto ancora Wei – non è veramente basato sulle sue capacità di scrittore ma ha altri scopi e per questo non è degno di nota” .

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