La versione rinnovata di Megaupload è stata, per ora, un fiasco. Kim Dotcom , creatore del più importante sito di file hosting al mondo e ora indagato per elusione reiterata del copyright, deve affrontare enormi problemi strutturali. Manca una vera connessione a banda ultralarga, necessaria per sviluppare il nuovo sito. Dotcom, rifugiato in Nuova Zelanda, puntava sulla Pacific Fiber , il cavo sottomarino tra lo stato dell’Oceania e l’America, al momento incmpleto. Per il ripristino e il completamento del progetto servirebbero però 330 milioni di euro, cifra fuori dalla portata del guru del download. Per ora, almeno. Perché l’imprenditore ha intentato una causa contro il governo degli Stati Uniti e le major di Hollywood per aver interrotto le attività di Megaupload (a suo dire legali) e il risarcimento chiesto è multimilionario. Dotcom vorrebbe appoggiarsi poi a uomini d’affari del mondo arabo, registrando poi il nuovo sito in Gabon , all’indirizzo Me.ga. Il paese africano, però, ha rifiutato di appoggiare attività legate al download di contenuti potenzialmente illegali, e così il dominio è per ora abbandonato a se stesso. E l’avventura del nuovo Megaupload è ferma al palo.
Dotcom e il nuovo Megaupload a corto di banda

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