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Festival di Roma, fischi e polemiche per Isabella Ferrari

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Paolo Franchi vola alto, parla di “ re-iterazione ” e di “ tempo interiore privo di cronologia ”, cita Duchamp e, a chi gli chiede la ragione per cui il suo film s’intitola E la chiamano estate , risponde: “ I titoli si possono usare anche come contrappunto. Stop” . La platea del Festival, però, si è arrabbiata, e va all’attacco. Dopo le risate, mescolate con i fischi, gli applausi e le battute a scena aperta che hanno accolto la proiezione per la stampa dell’ultimo film italiano in gara, piovono domande polemiche, critiche vibranti. La neo-produttrice Nicoletta Mantovani non ci sta: “ Non si può stare in una conferenza stampa come in una fossa di leoni” La protagonista Isabella Ferrari, nel film compagna innamorata di un uomo che non riesce ad averla, prova educatamente a smorzare i toni spiegando perchè ha accettato un ruolo in cui si mostra tanto generosamente: “ E’ un film d’autore, e questo mi ha dato energia. All’inizio della storia ho capito poco, ma mi ci sono buttata. Girare le scene di nudo non mi ha affatto imbarazzata. Franchi mi ha detto di non costruire nulla e io ho pensato al vuoto. Questo mi ha aiutato a trovare la morbidezza giusta per sequenze che ho interpretato senza angoscia né senso di costrizione” .

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