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Frasi oscene non sono molestia in chat

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Foto e frasi oscene inviate tramite i software di messaggistica istantanea non costituiscono molestia , almeno dal punto di vista legale. Così si è espressa la C orte di Cassazione costretta a dare interpretazione generale a un caso particolare, come accade sempre più spesso quando i reati coinvolgano internet e tutto il suo nuovo armamentario per la comunicazione.   Si doveva stabilire se l’articolo che riguarda soprattutto le molestie telefoniche , fosse applicabile in caso di invio ripetuto di messaggi e immagini a contenuto osceno a una minorenne mediante l’instant messaging di Msn. La riposta della Suprema Corte è no.   Non si può, giuridicamente, stabilire un’analogia diretta tra il mezzo telefonico menzionato dalla legge e quello di messaggistica. Al contrario del telefono, insomma, la messaggistica non è inequivocabilmente invasiva e le molestie si possono esercitare solo con la ” complicità ” delle vittime.

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