Matteo Garrone, regista del film Gomorra , è stato sentito dalla Procura di Napoli come teste dai magistrati che indagano su una pagina ancora poco chiara della storia recente del clan camorristico dei Casalesi: la tangente da 20mila euro che, secondo quanto sostenuto dal pentito Oreste Spagnuolo, sarebbe stata imposta dalla cosca per ” autorizzare ” la troupe cinematografica a girare alcune riprese del film nella zona di Castel Volturno . Il fatto si sarebbe verificato cinque anni fa, durante la realizzazione di Gomorra. Ai magistrati, il regista ha smentito di aver pagato alcuna somma di denaro, ma ha confermato di essere stato accompagnato a casa di Cirillo da Bernardino Terracciano, che in Gomorra ha recitato e poi è stato accusato di collusioni con i Casalesi. “Ma non sapevo chi fosse Cirillo, né che si trovasse agli arresti domiciliari”. Garrone sottolinea come questa storia esce alla vigilia del suo debutto al festival di Cannes, come unico italiano in gara con il film Reality .
Garrone dai giudici per il pizzo su Gomorra

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