Carta e digitale coesistono armoniosamente nelle abitudini di studio degli italiani iscritti all’università . Gli studenti si affidano a internet, agli e-book e ai canonici volumi cartacei per la preparazione degli esami, senza discriminazioni di supporto o piattaforma. Secondo un’indagine condotta su duemila soggetti tra i 18 e i 30 anni dall’Associazione italiana editori , con la collaborazione con le istituzioni universitarie, il discrimine non è tra carta e digitale ma tra chi studia per apprendere e chi studia per passare gli esami. I primi si servono di tutto lo spettro di mezzi a loro disposizione, focalizzandosi sui contenuti. I secondi tendono alla semplificazione, privilegiando a volte il digitale poiché più adatto allo scopo. La rete e i contenuti digitali dialogano con i testi canoninici, ma si offrono anche come bigini o surrogati degli stessi, per facilità di consultazione e possibilità di sintesi. La ricerca divide il gruppo di studenti in cinque categorie, a seconda dell’approccio allo studio e dei mezzi utilizzati . Gli Onnivori si servono di ogni strumento e tendono ad approfondire gli argomenti (sono il 40% circa); i Tradizionalisti (10-15%) tendono a usare poco le tecnologie, preferendogli i libri cartacei e gli appunti manuali; i Pragmatici (20-25%) si servono di tutte le fonti, purché utili al superamento dell’esame; i Minimalisti (circa il 20%) si spostano verso l’hi-tech e il web, considerate vie ideali per ottimizzare lo sforzo. Quel che è certo è che i contenuti digitali sono ormai parte integrante della didattica avanzata, per vantaggio o piacere, poco importa.
Gli universitari alla caccia di libri ed e-book

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