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Governo turco pronto alla stretta antisocial

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Restrizioni in vista per l’uso dei social media da parte del governo di Ankara. Nei prossimi giorni sarò sottoposto al Parlamento un pacchetto di misure che limitano fortemente l’uso di internet e la comunicazione attraverso i social. Lo anticipano fonti governative al quotidiano Hurriyet che parlano anche di carcere per chi convoca manifestazioni di piazza attraverso la rete. Se il disegno di legge dovesse essere approvato nella sua forma attuale, proseguono le fonti, gli ”appelli all’azione” sui social media sarebbero per la prima volta considerati reati secondo il Codice penale turco. Inoltre, il testo prevede pene severe non solo per chi fa ”appello alla violenza, al terrorismo o alle espressioni di odio”, ma anche per la ”chiusura di imprese in segno di protesta”. Il ”pacchetto” dovrebbe anche reintrodurre la controversa legge annullata dalla Corte costituzionale il 2 ottobre che dava alla Direzione delle telecomunicazioni della Turchia l’autorità di chiudere siti Internet entro quattro ore sulle basi della sicurezza nazionale, tutela dell’ordine pubblico o prevenzione del crimine. Il governo di Ankara ritiene queste norme necessarie per migliorare la sicurezza interna in linea con le norme dell’Unione europea.

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