Icann , la società che si occupa dell’assegnazione di nomi e numeri identificativi sul web, sta per deliberare sul piano di allargamento del sistema di distribuzione degli indirizzi internet. Si tratta di una decisione molto delicata che potrebbe cambiare sensibilmente la morfologia futura della rete, modificando le regole ferree che attualmente vincolano i domini, limitati ai singoli Paesi (come ‘.uk’ per Gran Bretagna o ‘.it’ per Italia, ‘.com’ per il commercio e ‘.net’ o ‘.org’ per le organizzazioni istituzionali). Le modifiche, in cantiere ormai da tre anni, permetterebbero a ogni persona fisica di registrare un dominio sulla base del proprio nome e alle compagnie di essere rintracciate più facilmente segnalando il contenuto offerto e il settore in cui operano. “L’impatto sarà diverso da Paese a Paese ma consentirà a comunità e soggetti commerciali di esprimere le proprie identità online. Come gli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo, siamo sul punto di aprire nuove proprietà immobiliari, nuove terre e la gente potrà accedere a queste nuove opportunità. Se le nuove regole saranno confermate, potrà essere registrato come dominio qualsiasi gruppo di lettere. Questo consentirebbe l’ambita registrazione del dominio .xxx, che interessa tutta l’industria del porno e che fin qui è stato negato dall’Icann” ha spiegato il capo esecutivo di Incann, PaulTwomey. Su questa possibilità, Twomey ha ricordato inoltre che il nuovo sistema sarà aperto a tutti ma che ci sarà comunque una commissione con il potere di bloccare un dominio per “ragioni morali o di ordine pubblico’”. Per evitare controversie legali nelle registrazioni, sarà salvaguardato un periodo di garanzia per i nomi di aziende, marchi commerciali e istituzioni.
Icann pronta a liberalizzare domini

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