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Il cinema protesta contro i tagli

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Bloccare tutto “ con uno sciopero a oltranza , devono capire che la nostra risposta sarà dura. Si può fare creando una cassa comune in cui i più ricchi mettono dei soldi, e chi perde il lavoro può attingere là. Per bloccare una cosa del genere basta fermarsi” . È la proposta fatta dal regista Giovanni Veronesi, durante l’annuncio dello stato di agitazione permanente contro i tagli al tax credit che le associazioni di settore, tra cui Anica, Agis, Anec, Anem, Apt, Centoautori, hanno lanciato a Cinè – Le giornate professionali di cinema in corso a Riccione.  “Qui non si parla di artisti che vogliono fare i film, ma delle migliaia di precari, di lavoratori del mondo del cinema. Quello dei tagli – aggiunge Veronesi  – è un passo veramente sbagliato di un governo nuovo che sta mettendo il piede in una fossa” .  Per riportare il tax credit, dimezzato dal Governo nel 2014 , almeno ai 90 milioni di euro iniziali, a una sua stabilizzazione nel tempo, le associazioni di settore sono invece ancora aperte al dialogo ma con un calendario di iniziative : dal presidio nelle sedi del Ministero della cultura, alla possibilità di non mandare i film italiani ai grandi festival di Venezia e Roma. 

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