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In Italia un centro sperimentale di arti interattive

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Ecco un luogo ove i ragazzi possono formarsi per lavorare nel mondo dei videogiochi e dell’intelligenza artificiale

Se i vostri figli sono particolarmente portati per i videogiochi, sappiate che la loro passione potrebbe trasformarsi in un lavoro seguendo un percorso meno accidentato di quello che hanno intrapreso i loro predecessori. Da oggi in Italia è possibile frequentare il primo Centro sperimentale di arti interattive (CSAI) e ottenere titoli di studio utili in ambito tecnologico e videoludico.

Fra i docenti ci sono anche professionisti del settore, come il mitico Gōichi Suda – conosciuto come SUDA51 – e Marco Saletta, Southern Europe head of sales di Sony Interactive Entertainment. La formazione viene completata dalla possibilità di partecipare a stage in azienda, dove lavorare allo sviluppo di un videogioco vero e mettersi alla prova praticamente: un percorso immersivo, dunque, per preparare davvero gli studenti. Ai percorsi accademici si affiancano due corsi di Alta Formazione biennali in Game Design e Development e Grafica 3D, Game Design e Animazione.

Il cuore dell’esperienza formativa è la gamification, inserita in una struttura didattica che trae ispirazione dalle dinamiche del gioco, progettata per coinvolgere attivamente ogni studente, rendendo ogni fase del percorso formativo più coinvolgente, stimolante e memorabile. Come trasformare lo studio in videogioco e il videogioco in studio, dunque.

di Daniela Faggion

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