Le parole di Steve Jobs contro l’utilizzo dei Drm hanno scatenato un vivace dibattito. L’associazione dell’industria musicale statunitense, la Recording Industry Association of America, invita la Apple ad aprire la sua tecnologia anti-pirateria alla concorrenza, piuttosto che chiedere alle case discografiche di eliminare le protezioni dalla musica online. Secondo Mitch Bainwol, chairman e Ceo della Riia, sarebbe così possibile eliminare quei paletti che impediscono a un brano acquistato su iTunes di essere ascoltato su un lettore diverso dall’iPod di Apple. “Non abbiamo dubbi che un’azienda tecnologica così sofisticata e brillante come Apple possa lavorare con il mondo della musica per renderlo possibile” ha detto Bainwol. Molti analisti appoggiano le scelte di Jobs. Ted Schadler, analista di Forrester Research, è convinto che i Drm non funzionino. Phil Leigh, senior analyst di Inside Digital Media, sostiene che eliminare i Drm potrebbe dare alla musica delle case discografiche una maggior esposizione. Queste restrizioni “impediscono al mercato di sviluppare il suo intero potenziale, sta ritardando la crescita”. Per l’analista della Deutsche Bank Doug Mitchelson la protezione delle copie è invece necessaria per lo sviluppo del mercato della musica online.
La discografia risponde a Steve Jobs

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