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La nocciola come possibile antitumorale del fegato

Uno studio su cellule del fegato condotto da ricercatori dell’Enea rivela il potenziale antitumorale delle nocciole. Grazie alla presenza di biomolecole attive in grado di uccidere cellule tumorali in vitro, l’estratto favorisce il ripristino delle nomali condizioni di crescita del tessuto del fegato.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Natural Product Research e secondo i ricercatori può aprire la strada a sviluppi terapeutici e di prevenzione nella lotta contro il cancro al fegato. Le evidenze scientifiche identificano nel cambiamento del contenuto intracellulare di due piccole molecole di rna una delle chiavi per comprendere le proprietà antitumorali di alcuni farmaci oncologici.

I risultati dello studio mostrano che l’estratto di nocciola tradizionale del viterbese (la Tonda Gentile Romana), è in grado di stimolare in modo significativo il livello intracellulare delle due molecole di microRna nelle cellule tumorali di fegato, inibendone la proliferazione e causandone la successiva morte in vitro. Occorreranno ulteriori approfondimenti per validarne la potenziale efficacia come coadiuvante terapeutico.

 

di Serena Campione

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