I giudici della Corte Marziale potrebbero condannare Bradley Manning all’ergastolo , per aver provocato la peggiore fuga di dati,almeno 700mila documenti classificati, della storia americana. Durante il processo, la presidente della Corte, il colonnello Denise Lind, ha rifiutato la richiesta dei suoi legali di far cadere il capo d’accusa più grave, quello di ‘aiuto al nemico’. La pubblica accusa ha chiamato nel corso del dibattimento Manning ” un traditore” , osservando che aver diffuso queste carte segrete ha messo in grave pericolo la sicurezza nazionale e le operazioni di intelligence Usa. Secondo la difesa, Manning, arrestato ormai 3 anni fa, è un ingenuo mosso da buone intenzioni, convinto che la diffusione di queste informazioni avvenuta tramite WikiLeaks avrebbe provocato un dibattito più intenso sulle ragioni diplomatiche e militari dell’intervento armaro in Iraq e Afghanistan.
La spia di WikiLeaks rischia l’ergastolo

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