Apple, Google, Amazon, Microsoft e Facebook, tutte unite a favore delle unioni omosessuali negli Stati Uniti . La visione liberal (o presunta tale) della new economy si concretizza nell’adesione dei più importanti brand alla battaglia per l’equità dei diritti di genere. In queste ore, alcune tra le più grandi corporation americane presenteranno alla Corte suprema due opinioni interessate su due casi che discutono la legittimità dei matrimoni gay: oltre duecento aziende si sono schierate a favore, firmando un documento che farà parte del dibattimento che la Corte aprirà a marzo. Nel testo preparato si sottolineano preoccupazioni di business oltre che di diritti civili : la messa al bando del matrimonio gay crea serie difficoltà alle imprese sia nell’assumere che nel trattenere personale di valore, alimentando discriminazioni e spingendo dipendenti a cambiare residenza – anche all’estero – per godere di benefit negati agli abitanti degli Usa. L’hi-tech è liberal, con un occhio agli affari.
L’America hi-tech a favore dei matrimoni gay

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