Site icon Telepress

Le mense scolastiche dividono l’Italia in due

mensa-scuola-tomo_BEGINNER

mensa-scuola-tomo_BEGINNER

Foodinsider registra differenze marcate tra Nord e Sud, anche se non mancano i miglioramenti

In Italia le mense scolastiche viaggiano a due velocità, nonostante i segnali di miglioramento. Accanto a servizi eccellenti, in grado di innovare menù e pratiche della ristorazione, persistono ancora molte realtà ferme su modelli tradizionali, con differenze marcate tra il Nord e il Sud del Paese. È quanto emerge dalla presentazione del 10° Rating dei menù scolastici di Foodinsider, svoltasi alla Camera dei Deputati il 23 ottobre 2025.

Secondo i dati diffusi dall’associazione di promozione sociale focalizzata sui refettori scolastici quasi la metà dei menù propone oltre 22 prodotti biologici alla settimana; al contrario, la quota di mense che offrono meno di 9 alimenti biologici si attesta al 5%. L’indagine registra inoltre una transizione alimentare: nel 94% dei menù analizzati i legumi compaiono una o più volte a settimana;, cresce la varietà dei cereali, si diffondono gli alimenti integrali e si registra una riduzione del consumo di carne rossa — pur con forti differenze territoriali.

Sul fronte delle filiere locali, i segnali sono contrastanti: circa il 40% dei Comuni inserisce pochi o nessun prodotto del territorio nei menù, ma cresce il numero di amministrazioni che stabilmente dedicano più di dieci prodotti locali a settimana. In tal senso è particolarmente virtuoso l’esempio della Regione Sardegna, che mostra come la mensa possa diventare uno strumento di sviluppo dell’economia locale, attraverso politiche regionali che collegano produttori, aziende di ristorazione e scuole.

La classifica nazionale vede la città di Parma al primo posto, seguita da Cremona e Fano: un «podio» concentrato sul Centro Nord, che premia qualità nutrizionale, attenzione all’ambiente e valorizzazione delle filiere locali. Secondo l’indagine, purtroppo, solo una mensa su tre misura in modo sistematico gli scarti alimentari, rendendo lo spreco di cibo (“food waste”) un problema in gran parte invisibile nelle statistiche ufficiali.

La presidente di Foodinsider, Claudia Paltrinieri, sottolinea che “le leve per garantire qualità e sostenibilità delle mense sono alla portata di tutti” ed è fondamentale “applicare fino in fondo i Criteri Ambientali Minimi (CAM) che stanno guidando la ristorazione scolastica nella transizione ecologica”.

Exit mobile version