Il governo italiano deve chiarire la sua posizione di fronte all’Europa riguardo la legge Gasparri nella vicenda che vede opposta l’emittente Europa 7 proprio al governo italiano. Lo chiede il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, dopo che Francesco Di Stefano, proprietario di Europa 7, ha scritto una lettera all’associazione per esporre quanto accaduto giovedì 30 novembre. Davanti alla Corte di giustizia di Lussemburgo si è tenuta l’udienza per discutere della illegittimità della Gasparri e della vicenda di Europa 7. In precedenza, sempre a livello europeo, c’era stata la messa in mora della Commissione europea, a carico dell’Italia relativa proprio alla legge Gasparri, dalla quale l’attuale ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni aveva risposto prendendone le distanze e riconoscendo che viola le direttive comunitarie in materia di pluralismo. Ma, il 30 novembre, il governo italiano ha fatto marcia indietro, come spiega Di Stefano: “Giovedì 30, presso la Corte di giustizia europea, l’avvocato dello Stato Paolo Gentili, a nome dell’attuale governo, ha riconfermato la linea difensiva voluta dal precedente governo Berlusconi e, quindi, ha difeso la legge Gasparri”. Giulietti chiede al governo che sia chiarito quanto avvenuto in sede europea perché “non sarebbe comprensibile se l’avvocatura dello Stato avesse tenuto un atteggiamento difforme e addirittura di sostanziale continuità con la legge Gasparri come ha denunciato Di Stefano. In ogni caso affinché sia fugato qualsiasi dubbio presenterò un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio e al ministro Gentiloni per chiedere un chiarimento”.
Legge Gasparri: Italia difende legge in sede europea su ricorso Europa 7

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