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Parma surrealista, sequestrate 21 opere nella mostra su Dalì

jean-philippe-delberghe-dalì-unsplash

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«Sono false», dicono le autorità intervenute su attivazione della Fundacion Gala-Salvador Dalì. Esposizione inaugurata il 27 settembre

Notizia surreale sul maestro del Surrealismo, Salvador Dalì. Ha fatto appena in tempo a essere inaugurata il 27 settembre la mostra a lui dedicata a Parma che, nel giro di pochi giorni, 27 opere esposte sono state sequestrate perché sospettate di essere false. Ad attivare gli investigatori, coordinati dalla Procura di Roma, è stata la «Fundacion Gala-Salvador Dalì», l’ente che cura e difende la proprietà intellettuale dell’artista spagnolo.

Luogo del “delitto” la mostra “Dalì, tra arte e mito” allestita al Palazzo Tarasconi della città emiliana. L’esposizione è stata organizzata da Navigare srl, che si è mostrata da subito collaborativa con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, intervenuto per dichiarare “presumibilmente non autentiche” 21 delle oltre 200 opere esposte, in arrivo da collezioni private.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti arazzi, disegni, incisioni e oggetti vari, attribuiti appunto a Salvador Dalì e già esposti qualche mese fa al Museo della Fanteria a Roma . “Lo scopo del sequestro”, ha detto il comandante Diego Polio, “è quello di procedere a verifiche più accurate scientifiche per stabilire se effettivamente sono attribuibili al famoso pittore spagnolo o se invece presentano dei caratteri di non autenticità”.

Gli organizzatori delle due mostre assicurano che forniranno tutta la documentazione necessaria per il corretto svolgimento delle indagini, oltre a tutti gli elementi utili in loro possesso. Nel frattempo si mette sul piede di guerra il Codacons che, “se saranno accertati gli illeciti” si costituirà parte offesa nell’eventuale processo e fornirà assistenza ai consumatori coinvolti, a partire naturalmente da coloro che avevano già acquistato il biglietto e fruito dell’esposizione.

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