Dalla Rai all’Agcom, sta per cominciare un periodo di fuoco per le nomine interne al servizio pubblico e all’authority. A viale Mazzini si discute sul nuovo direttore generale, che andrà a sostituire Lorenza Lei, salita in carica dopo l’abbandono di Mauro Masi. Inoltre, giunge a termine anche il mandato del consiglio di amministrazione. Il dibattito, che è culturale, aziendale, ma anche politico, come sempre quando c’è di mezzo la Rai , è acceso: qualcuno vorrebbe la privatizzazione dell’ente, qualcun altro richiama all’ordine e chiede l’allontanamento dei partiti dal servizio pubblico, limitando la storica lottizzazione del tv di Stato, altri ancora vorrebbero mantenere invariata la situazione. E c’è sempre il nodo del conflitto d’interesse da risolvere, anche se meno stringente rispetto a quando Silvio Berlusconi era a capo del Governo. Piuttosto intricata anche la questione Agcom. L’Autorità per le comunicazioni si trova a gestire questioni chiave come il decreto per le norme su privacy e diritto d’autore online e l’assegnazione delle frequenze tv . Il consiglio dell’ente terminerà il suo mandato il 15 maggio, proprio quando il beauty contest per le frequenze entrerà nel vivo. La primavera sarà un periodo turbolento, ma aiuterà a capire meglio i destini della Rai e delle telecomunicazioni in Italia.
Primavera, stagione di nomine

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