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Ritrovati i resti della stanza degli schiavi a Pompei

Pompei

Ritrovati i resti della stanza degli schiavi a Pompei. Dalla villa di Civita Giuliana emergono un carro cerimoniale e una stalla con i resti di 3 equini. Dallo scavo affiora uno spaccato rarissimo della realtà quotidiana degli schiavi. Sono infatti stati portati alla luce letti e altri oggetti in materiali deperibili. Questi permettono di acquisire nuovi interessanti dati sulle condizioni abitative e di vita degli schiavi a Pompei e nel mondo romano.

Ritrovati i resti della stanza degli schiavi nella villa di Civita Giuliana

Sul ritrovamento archeologico si esprime il Ministro della Cultura Dario Franceschini. “Pompei è la prova che quando l’Italia crede in se stessa e lavora come una squadra raggiunge traguardi straordinari ammirati in tutto il mondo. Questa nuova incredibile scoperta a Pompei dimostra che oggi il sito archeologico è diventato non soltanto una meta tra le più ambite al mondo, ma anche un luogo dove si fa ricerca e si sperimentano nuove tecnologie. Grazie a questo nuovo importante ritrovamento si arricchisce la conoscenza sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani. In particolare di quella fascia della società ancora oggi poco conosciuta. Pompei è un modello di studio unico al mondo”.

Parla anche il Direttore Generale Gabriel Zuchtriegel: “È sicuramente una delle scoperte più emozionanti nella mia vita da archeologo, anche senza la presenza di grandi “tesori”. il tesoro vero è l’esperienza umana. In questo caso dei più deboli della società antica, di cui questo ambiente fornisce una testimonianza unica”.

Pompei

L’antica città di Pompei è un insieme unico di edifici civili e privati, monumenti, sculture, pitture e mosaici di tale rilevanza per la storia dell’archeologia e per l’antichità da essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO. Pompei venne seppellita a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Ciò ha permesso una conservazione eccezionale della città. Oggi si possono ammirare i resti rinvenuti che danno un’idea sull’organizzazione delle città romane e sui loro abitanti.

I resti

Nell’ambiente, dove sono state trovate tre brandine in legno, è stata rinvenuta una cassa di legno con oggetti in metallo e in tessuto che sembrano far parte dei finimenti dei cavalli. Inoltre, appoggiato su uno dei letti, è stato trovato un timone di un carro, di cui è stato effettuato un calco. I letti sono composti da poche assi lignee sommariamente lavorate che potevano essere assemblate a seconda dell’altezza di chi li usava. Mentre due hanno una lunghezza pari a 1,70 m circa, un letto misura appena 1,40 m per cui potrebbe essere di un ragazzo o di un bambino.

La rete dei letti è formata da corde, le cui impronte sono parzialmente leggibili nella cinerite, e al di sopra delle quali furono messe coperte in tessuto, anch’esse conservate come cavità nel terreno e restituite attraverso il metodo dei calchi. Al di sotto delle brandine si trovavano pochi oggetti personali, tra cui anfore poggiate per conservare oggetti, brocche in ceramica e il “vaso da notte”. L’ambiente era illuminato da una piccola finestra in alto e non presentava decorazioni parietali. Oltre a fungere da dormitorio per un gruppo di schiavi, forse una piccola famiglia come lascerebbe intuire la brandina a misura di bambino, l’ambiente serviva come ripostiglio, come dimostrano otto anfore stipate negli angoli lascati appositamente liberi per tal scopo.

La villa di Civita Giuliana

La villa è oggetto di saccheggiamento sistematico da anni. Dopo un’indagine della procura, la villa di Civita Giuliana è dal 2017 oggetto di scavi stratigrafici. Quest’ultimi hanno restituito una serie di nuovi dati e scoperte a cui si aggiunge ora la stanza degli schiavi. Purtroppo, anche in questo ambiente, una parte del patrimonio archeologico è andato perduto a causa dei cunicoli scavati dai tombaroli che hanno creato un danno complessivo stimato in quasi 2 milioni di euro.

di Alessandro Bonsi

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