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Scrittori turchi: a rischio la libertà d’espressione

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La situazione in Turchia ” va di male in peggio ” e il blocco di YouTube, dopo quello di Twitter , suscita “grande preoccupazione ” per la libertà di espressione nel Paese: il premio Nobel per la Letteratura  Orhan Pamuk ha sottoscritto una  lettera di denuncia delle misure di censura dei social media ordinate dal governo di Recep Tayyip Erdogan . Promossa da Pen International, un’associazione e organizzazione non governativa di scrittori, la lettera continua a raccogliere firme illustri , riferisce  The Guardian , com e Salman Rushdie, Margaret Atwood, Karl Ove Knausgaard . L’appello viene così rilanciato alla vigilia delle  amministrative in Turchia di domenica prossima, voto cruciale per il destino del premier turco, che proprio in vista di queste elezioni ha ordinato il giro di vite sulle piattaforme di comunicazione social, per tentare di arginare lo scandalo che ha travolto il suo esecutivo e il clamore che hanno suscitato intercettazioni di sue telefonate. Dopo Twitter, ieri anche YouTube, il sito dedicato ai video di proprietà di Google, è stato bloccato in Turchia. L’autorità per le telecomunicazioni ha optato per ” misure amministrativ e” contro il sito “dopo analisi tecniche e considerazioni legali” esattamente una settimana dopo quella contro il sito di microblogging. Pamuk, Nobel nel 2006, ricorda che non è la prima volta che nel suo Paese viene bloccato YouTube: accadde anche nel 2008 , dice,  “tempi altrettanto duri per la libertà di stampa. Ma all’epoca almeno c’era speranza per il futuro. La situazione adesso sta andando da male in peggio, direi che sta divenendo terribile”.

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