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Si chiude l’anno nero per i giornalisti: 68 morti

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Il massacro del novembre scorso di 30 rappresentanti dei media nelle Filippine rende il 2009 l’anno con più vittime della storia tra i giornalisti, secondo un rapporto pubblicato oggi. Stando a quanto riferito dal Comitato per la protezione dei giornalisti, un gruppo indipendente di difesa della professione, almeno 68 giornalisti sono morti nel 2009 , vale a dire il 60% in più rispetto all’anno passato, con 42 decessi. “ I tre quarti delle vittime sono stati uccisi deliberatamente a causa del loro lavoro e nell’85% dei casi nessuno è stato perseguito dalla giustizia ”, ha sottolineato Robert Mahoney, direttore del comitato. In Messico, i giornalisti della carta stampata uccisi stavano indagando sul crimine organizzato e sul traffico di droga , sottolinea il rapporto. Fino al massacro perpetrato nelle Filippine, che ha provocato 57 morti, il bilancio era più basso dello scorso anno, con 38 decessi. I dati del 2009 mostrano un’evoluzione inquietante in Somalia, con nove giornalisti assassinati o uccisi nei combattimenti. Subito dopo c’è il Pakistan, con quattro morti, poi la Russia, con tre vittime.

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