“Avremmo certamente potuto economizzare una notte di sequestro, ma sono felice che si sia potuto ottenere un accordo sulle condizioni con le quali i salariati abbandoneranno la società”. Così si esprime l’amministratore delegato di Sony France, Serge Foucher, in seguito alla reclusione forzata a cui è stato costretto , nella notte di giovedì scorso, da parte dei dipendenti della filiale Sony di Pontone-sur-l’Adour, che vedrà la chiusura il 17 aprile prossimo. Venerdì mattina, una volta avvenuto il rilascio dell’ad Sony, è stato siglato un accordo che prevede migliori condizioni di partenza per i 311 dipendenti che verranno licenziati. Migliore riqualifica per i salariati più giovani, ma anche la possibilità per quelli più anziani di scegliere tra questa opzione e l’entrata in prepensionamento. I dipendenti non beneficeranno di alcuna indennità superiore al minimo legale stabilito. L’accordo, approvato dagli 80 salariati che si sono riuniti sotto la prefettura, prevede il versamento da parte della società di un mese di salario per anno di anzianità e di una somma fissa di 10 mila euro per tutti i salariati , per un insieme di 45 mila euro per dipendente. Il delegato sindacale Patrick Hachaguer riferisce che le indennità restano comunque inferiori del 50% rispetto a quelle concordate nel corso del primo piano sociale Sony France.
Sony France: dopo il sequestro giunge l’accordo

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