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Storia, significato e diffusione dei cognomi italiani

Preply ha condotto un vero e proprio viaggio nella storia dei cognomi italiani, simbolo dell’identità culturale italiana, e ha identificato per ogni Regione i tre cognomi più diffusi.

I cognomi italiani sono molto più di semplici identificativi perché raccontano storie di famiglie, mestieri e tradizioni che hanno plasmato la cultura italiana. La piattaforma di apprendimento Preply ha esplorato i cognomi più diffusi in Italia, analizzando la loro etimologia e il contesto regionale.

Ogni cognome porta con sé una narrazione storica, riflettendo migrazioni, evoluzioni linguistiche e radici antiche. Comprendere l’origine di un cognome offre una finestra sulla cultura e le tradizioni di un popolo. Lo studio ha selezionato i tre cognomi più diffusi per ciascuna Regione, escludendo quelli comuni a livello nazionale, e analizzato l’etimologia del più diffuso in ogni Regione.

In Abruzzo i tre cognomi più diffusi sono D’Angelo il cui significato è “messaggero di Dio”, ha radici greche e si è diffuso dal XIII secolo; Felice e D’Alessandro. In Basilicata ci sono Pace, nome beneaugurale, potrebbe essere legato al culto della Madonna della Pace; Grieco e Colangelo. In Calabria, Romeo che deriva dal greco “rhomaios” e significa “pellegrino che va a Roma”; Perri e Ferraro. In Campania, Coppola che si riferisce al berretto tipico del Sud; Sorrentino e Ferrara. In Emilia-Romagna, Fabbri derivante a dal latino “faber” che significa “fabbricante”, legato ai mestieri; Montanari e Barbieri. In Friuli-Venezia Giulia, Fabbro, simile a Fabbri, legato al mestiere del fabbro; Mauro e Furlan. Nel Lazio, Angelis che significa “degli Angeli”, ha origini religiose; Santis e Proietti. In Liguria Parodi potrebbe derivare da “paratus” che significa “preparato” o “pronto”; Pastorino e Bruzzone. In Lombardia troviamo Sala che deriva dal longobardico e significa “corte/edificio” o “canale”; Cattaneo e Riva.

Nelle Marche, Marinelli che significa “del mare”, deriva da “Marinus”; Moretti e Vitali. In Molise, Iorio che deriva da “Iorius” (Giorgio), significa “contadino”; Testa e Lombardi. In Piemonte, Ferrero deriva dal latino “faber ferrarius” e significa “lavoratore del ferro”; Barbero e Ferraris. In Puglia, Santoro, legato alla festa di tutti i santi, deriva da “Santorus”; Leo e Lorusso. In Sardegna, Sanna derivante dal vocabolo sardo “sanna” e che significa “zanna/spunzone”; Piras e Pinna. In Sicilia, Messina come la città siciliana e significa “curva, falce”; Caruso e Lombardo. In Toscana, Innocenti che deriva dal latino “Innocens”, significa “colui che non nuoce”; Gori e Martini. In Trentino-Alto Adige, Mair che può derivare dall’ebraico “meir”, significa “splendido”; Co e Pichler. In Umbria, Proietti che deriva dal latino “proiectus”, significa “proiettato, gettato”; Moretti e Rosati. In Valle d’Aosta, Valle dal latino “valles”, significa “luogo circondato dai monti”; Favre e Cerise. Infine, in Veneto, Dalla che indica una persona proveniente da un luogo specifico; Trevisan e Sartori.

di Antonietta Vitagliano

Fonte foto: Preply

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