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Sviluppata in Italia nuova tecnologia contro contaminanti dall’acqua

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È basata sull’ossido di grafene ed è finita sulla rivista Nature Water. Ha richiesto dieci anni di ricerche

Forse non ci pensiamo, ma ogni volta che ci mettiamo la crema solare e poi facciamo il bagno una serie di agenti inquinanti finiscono in acqua. Lo stesso accade per farmaci, prodotti agricoli, cosmetici e altri elementi chimici. Per fermarne la dispersione nell’ambiente e le sue conseguenze sugli ecosistemi molti ricercatori si stanno impegnando nella messa a punto di tecnologie per il trattamento avanzato delle acque.

A Bologna, ad esempio, l’Istituto per la sintesi organica e fotoreattività del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isof) e l’azienda Medica S.p.A. hanno sviluppato una nuova tecnologia di filtraggio dell’acqua basata sull’ossido di grafene. Il loro lavoro è stato ripreso anche dalla rivista Nature Water.

I ricercatori di Cnr e Medica hanno integrato l’ossido del nanomateriale a filtri per l’acqua a base di fibre capillari cave. Tali congegni sono in grado di rimuovere inquinanti persistenti come Pfas, antibiotici chinolonici e piombo, ad esempio, meglio dei sistemi già in commercio. Inoltre, questi filtri al grafene sono integrabili nelle linee di produzione esistenti e hanno costi contenuti. Il risultato è arrivato dopo più di dieci anni di ricerche.

di Daniela Faggion

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