Il pagamento del canone previsto dal codice postale effettuato da parte di Telecom Italia nel 1998 è contrario al diritto comunitario. E’ quanto si legge in una nota della Corte di Giustizia Ue. La società telefonica sosteneva infatti di non dover pagare l’onere in quanto dal 1° gennaio 1998 l’apertura alla concorrenza del mercato delle telecomunicazioni aveva fatto decadere i diritti esclusivi del settore. Secondo la Corte, “lo stato membro non può esigere da un operatore, già titolare di un diritto esclusivo sui servizi di telecomunicazione pubbliche, divenuto titolare di un’autorizzazione generale, il pagamento di un onere pecunario come il canone” in questione nella causa, “corrispondente all’importo precedentemente previsto come corrispettivo per il diritto esclusivo”. Al Tar del Lazio pende anche un ricorso analogo di Tim, che riguarda la richiesta di rimborso del canone versato dall’operatore mobile di 142,8 milioni di euro relativo al 1998, e per il quale si attende ancora la fissazione dell’udienza.
Telecom: Corte Ue condanna Italia per mantenimento canone 1988

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