Di nuovo al centro dell’attenzione il problema della creazione di una rete di nuova generazione in Italia. Pierluigi Borghini, coordinatore del dipartimento attività produttive di Forza Italia, ha avanzato nei giorni scorsi una proposta di separazione della rete fissa controllata da Telecom Italia: “ Suggeriamo la separazione della rete, la valutazione dell’asset che Telecom scorporerà (11,5 miliardi ovvero 500 euro per utenza) e l’acquisizione di questo da parte della nuova società così costituita, con un successivo aumento di capitale da 10 miliardi di euro che potrebbe vedere coinvolte F2i e la Cdp ” Il progetto intende creare Telecom Larga Banda , una società controllata al 60% da Telecom Italia e al 40% da soci come Cassa Depositi e Prestiti e F2i. I servizi di tecnologie potrebbero essere forniti da Siemens o Ericsson per 1 miliardo di euro. Franco Bernabé, ad Telecom Italia, ha così replicato : “ Qualsiasi intervento di tipo dirigistico sarebbe illegittimo e inappropriato perché andrebbe a ledere i diritti di un soggetto privato proprietario delle proprie infrastrutture… il discorso è chiuso ” . Per il prossimo triennio Telecom prevede investimenti per 6,7 miliardi nelle piattaforme di rete e nei giorni scorsi ha già ottenuto un finanziamento, per gli investimenti nel broadband, per 600 milioni da Bei. Partendo dal presupposto che nessuna iniziativa potrà essere presa senza il consenso della società, il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, ha stemperato le tensioni dichiarando che il Governo prenderà una decisione solo dopo il rapporto di Francesco Caio sulla possibilità che si effettui uno scorporo.
Telecom Italia: scorporo della rete?

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