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Tutta una burla quella del rene in palio in Olanda

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L’ annuncio aveva scatenato vibranti reazioni in tutta Europa ed esposto il nuovo acquisto di Mediaset, Endemol, a pesanti critiche per la vociferata distribuzione del “Big Donor Show”. L’emittente pubblica olandese Bnn, che aveva pubblicizzato il programma pronto a mettere in palio un rene di una malata terminale fra tre pretendenti, ha lasciato che i riflettori più o meno ostili si accendessero sulla prima serata di venerdì primo giugno per annunciare “qui non diamo via alcun rene, sarebbe troppo anche per noi” Il conduttore Patrick Lodiers è intervenuto proprio nel momento cruciale del discutibile show svelando che la protagonista Lisa era in realtà un’attrice e che i tre concorrenti, veri dializzati, avevano accettato di stare alla messa in scena. Dopo le polemiche della scorsa settimana viene spontaneo chiedersi: perché? A rispondere all’inquietante quesito è stato Paul Romer, di Endemol Olanda: “se lo show fosse stato vero avrebbe davvero scioccato ma quello che in realtà volevamo denunciare è molto più drammatico. Volevamo aprire un dibattito su questo tema in Olanda, e ci siamo riusciti. In effetti l’impatto che ha avuto”, ha aggiunto Romer, “è stato molto più grande di quanto potevamo immaginare”. Il problema, ha specificato Romer, “supera i confini olandesi e riguarda tutta l’Europa. Il messaggio è che la gente si attivi, e se ne faccia carico. Solo il 12% degli europei ha dato il suo consento alla donazione di organi, ed è un dato in diminuzione, mentre 40 mila persone in tutta Europa, in questo momento, stanno aspettando un organo. Il risultato è che tra il 15 e il 30% di loro muore prima di arrivare a un trapianto”. L’iniziativa dell’emittente ha coinciso con il quinto anniversario della scomparsa del fondatore del network, Bart de Graaff, morto dopo aver aspettato per sette anni, invano, un trapianto.

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