La Commissione europea ha inviato ad Agcom una richiesta formale per il ritiro o la modifica della proposta dei prezzi di unbundling per l’accesso all’ingrosso alla rete telefonica in rame in Italia. Per l’organismo continentale, l’Authority “ha fissato le tariffe sulla base di dati inappropriati”. I prezzi che gli operatori devono pagare a Telecom Italia per vendere i servizi internet basati sulla rete standard danneggerebbero gli investimenti nella banda larga, ritenuti cruciali da Bruxelles per rilanciare lo sviluppo economico, commerciale e tecnologico dell’Europa (e di conseguenza del nostro Paese). Il sistema, secondo il commissario Neelie Kroes, ha il potenziale per “danneggiare gli incentivi per gli investimenti nel web veloce, per Telecom e per gli altri operatori” . In particolare, per la Commissione Ue, “l’aggiornamento selettivo di Agcom porta a una riduzione ingiustificata dei prezzi” per il 2013. Di conseguenza, la scelta delle tariffe “non fornisce all’operatore un ritorno ragionevole sugli investimenti nella banda larga” e non dà un “segnale appropriato sui prezzi per investimenti in infrastrutture alternative” . L’Italia dovrà rivedere norme e costi, per incentivare la banda larga e adeguarsi alle richieste europee. Altrimenti, Bruxelles aprirà una procedura d’inflazione da cui scaturiranno multe e sanzioni.
Ue contro Agcom, tariffe unbundling da rivedere

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration