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Ue contro la pirateria, ma no filtri al P2P

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I filtri imposti ai siti di peer to peer ledono i diritti fondamentali detereminati dall’Unione europea. Questa la conclusione cui è giunto l’avvocato generale Cruz Villalon, intervenuto per proporre la sua soluzione all’intricato caso che da sette anni oppone i vertici di Sabam (la Siae belga) ai rappresentanti del provider Scarlet Extendend (ex-Tiscali). Secondo il giudice, i provvedimenti che impongono ai provider di bloccare i portali che veicolano contenuti che non rispettano i diritti d’autore limitano le libertà fondamentali dei cittadini, come il  rispetto del segreto delle comunicazioni e del diritto alla protezione dei dati personali e la libertà d’informazione. Il parere di Villalon non è vincolante per la Corte di Giustizia europea , che si esprimerà in merito alla diatriba nelle prossime settimane, ma potrebbe rappresentare comunque una chiave di volta nell’eterno conflitto tra proprietari dei diritti d’autore e strutture del web. L’Ue deve porsi il problema di far rispettare il copyright, senza però eludere altri diritti primari dei suoi cittadini.

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