Gli Stati Uniti e l’unione europea si stringono la mano in un accordo che prevede la condivisione dei dati privati relativi ai loro rispettivi cittadini. Per ‘dati’ si intendono anche le informazioni relative alle carte di credito, ai viaggi e al traffico internet. Le trattative tra i due continenti sono iniziate nel 2007: a svelare lo stato di avanzamento dell’accordo sul flusso di informazioni è stato il New York Times che sarebbe entrato in possesso di un report emesso dalle autorità europee e statunitensi. Ancora spinosa la questione relativa al diritto di privacy, particolarmente sentita nei Paesi europei. Inoltre le garanzie offerte ai cittadini europei relativamente al trattamento dei dati personali non trovano un corrispettivo negli States e le leggi sulla privacy statunitensi, che offrono la possibilità di chiedere rettifiche, non si applicano ai cittadini stranieri. Nel report si fa anche riferimento alla questione dei dati sensibili, quelli cioè che consentono di individuare religione, razza, abitudini sessuali o stato di salute dei cittadini e che dovranno essere trattati con la massima cautela. Il New York Times sottolinea però che potrebbe spettare ai singoli stati stabilire le modalità di gestione di tali informazioni. L’amministrazione Bush sembra voler sollecitare l’approvazione dell’accordo, più cauta è invece la comunità europea.
Usa e Ue: gemellaggio per la condivisione dati privati

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