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Vent’anni di sms e non sentirli

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Il 3 dicembre del 1992 veniva inviato il primo sms. Neil Papworth, un tecnico di Vodafone residente nel Regno Unito, decise di fare gli auguri di Natale in modo un po’ originale, così dal suo computer compose un semplice messaggio “Merry Christmas” e lo inviò al cellulare di un amico. Da quel momento, i ‘messaggini’ hanno invaso il mercato e cambiato il modo di comunicare di miliardi di persone. Cambiò la configurazione stessa dei telefoni portatili, non più utilizzati solo per parlare, mutò la lingua (con abbreviazioni, emoticon, storpiature) e si moltiplicarono le possibilità di comunicare con colleghi e conoscenti. Gli short message service furono concepiti per permettere agli operatori di inviare informazioni brevi ai clienti (160 caratteri a 7 bit), ma in due decenni hanno conquistato il mercato consumer. Nel 2011, in Italia, sono stati invitati 89 miliardi di sms e la cifra sembra destinata ad aumentare nell’anno in corso. Nonostante l’arrivo delle nuove reti, degli smartphone con e-mail e chat sempre a disposizione, nonché del VoIp, il pensionamento dei messaggini sembra ancora lontano.

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