L’Italia è stata protagonista della stampa internazionale per la visita del presidente ucraino Zelensky a Roma, dove ha incontrato Papa Leone XIV e la premier Giorgia Meloni. L’incontro ha dominato le prime pagine dei media globali, dalla BBC al Nikkei, da El País ad Africanews. Poi, l’economia italiana ha attirato l’attenzione per le performance record della borsa e per la controversia sulle riserve auree nazionali con la BCE.
Zelensky incontra il Papa e Meloni a Roma in una giornata diplomatica cruciale
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha effettuato una visita diplomatica in Italia il 9 dicembre 2025, incontrando prima Papa Leone XIV a Castel Gandolfo e successivamente la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. L’incontro con il Pontefice, durato circa 30 minuti presso Villa Barberini, è stato il terzo tra i due leader (dopo quelli del 18 maggio e 9 luglio 2025). Il Papa ha ribadito la “necessità di continuare il dialogo” e ha espresso la “ferma speranza che le iniziative diplomatiche in corso portino a una pace giusta e duratura”. Sono stati discussi il rilascio dei prigionieri di guerra e il rimpatrio dei bambini ucraini deportati in Russia. Zelensky ha invitato il Papa a visitare l’Ucraina.
L’incontro con Meloni a Palazzo Chigi, iniziato alle 15:05 ora locale, è durato circa 90 minuti. Zelensky ha dichiarato di avere “fiducia” in Meloni e ha definito i colloqui “eccellenti e molto sostanziali su tutti gli aspetti della situazione diplomatica”. La premier italiana ha confermato l’invio di generatori elettrici all’Ucraina per supportare l’infrastruttura energetica del paese. Entrambi i leader hanno sottolineato l’importanza di mantenere la “pressione sulla Russia affinché si sieda al tavolo negoziale in buona fede” e l’unità tra partner europei e americani. Il piano di pace statunitense originale di 28 punti è stato rivisto e ridotto a 20 punti, eliminando le “posizioni apertamente anti-ucraine”.
Fonte: Euronews
Il Papa critica il tentativo di Trump di “spezzare” l’alleanza USA-Europa
Papa Leone XIV ha espresso critiche verso l’amministrazione Trump, affermando che i recenti commenti del presidente americano sull’Europa rappresentano un tentativo di “spezzare” la storica alleanza transatlantica. In un’intervista rilasciata dopo l’incontro con Zelensky a Castel Gandolfo, il Pontefice ha dichiarato: “Le osservazioni che sono state fatte recentemente sull’Europa stanno, credo, cercando di rompere quella che ritengo essere un’alleanza importante oggi e in futuro”. Il Papa ha insistito sul fatto che l’Europa debba avere un ruolo in qualsiasi accordo di pace per l’Ucraina. Il Vaticano ha confermato che continuerà gli sforzi diplomatici attraverso il Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale per le questioni umanitarie in Ucraina. La restituzione dei bambini ucraini deportati procede “molto lentamente, purtroppo”, ha aggiunto il Pontefice.
Fonte: Washington Post
Zelensky si dice pronto a convocare elezioni in Ucraina con garanzie occidentali
Durante la sua visita in Italia, Zelensky ha risposto alle critiche del presidente Trump dichiarandosi “sempre pronto” a organizzare elezioni in Ucraina. In dichiarazioni rilasciate ai giornalisti italiani prima dell’incontro con Meloni, il presidente ucraino ha affermato che con il supporto degli Stati Uniti e dei partner europei, le elezioni potrebbero tenersi entro 60-90 giorni. Trump aveva precedentemente messo in discussione la legittimità democratica di Zelensky. La visita a Roma faceva parte di un tour diplomatico europeo che ha incluso Londra, Parigi, Berlino e Bruxelles.
Fonte: Washington Post
Il ministro italiano Foti: i piani UE sugli asset russi congelati non rispettano il diritto internazionale
Il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti ha dichiarato in un’intervista a La Stampa che nessuna delle proposte dell’Unione Europea per utilizzare i beni russi congelati al fine di fornire prestiti all’Ucraina è pienamente conforme ai principi del diritto internazionale. Foti ha sottolineato che l’Italia ritiene necessario conciliare gli interessi politici con le norme giuridiche internazionali, affermando: “Questo è esattamente il motivo per cui l’Europa non può fare certe cose – perché è l’Europa. Ricordo che è proprio sulla base del rispetto del diritto internazionale che abbiamo espresso la nostra posizione sul conflitto russo-ucraino”. La dichiarazione riflette la posizione prudente dell’Italia sull’uso dei circa 210 miliardi di euro di asset sovrani russi immobilizzati in Europa.
Fonte: Sputnik News
La borsa italiana surclassa Wall Street e l’Europa: FTSE MIB a +26% nel 2025
L’indice FTSE MIB di Milano ha registrato una performance straordinaria nel 2025, con un rialzo di circa il 26% dall’inizio dell’anno, superando nettamente sia l’S&P 500 statunitense sia l’Euro Stoxx 50 europeo, entrambi fermi intorno al +17%. Su un orizzonte quinquennale, il divario è ancora più marcato: la borsa italiana ha guadagnato il 97%, contro l’86% dell’S&P 500 e il 62% dell’Euro Stoxx 50. Il quotidiano economico tedesco attribuisce questo “miracolo borsistico” alla “sorprendente stabilità politica” garantita dal governo Meloni, che ha trasformato l’Italia da paese noto per la “politica fiscale allegra” a “favorita degli investitori”. L’articolo contrappone la situazione italiana a quella della Francia, descritta come il nuovo “figlio problematico dell’economia europea”.
Fonte: Handelsblatt
La BCE critica la proposta italiana sulle riserve auree nazionali
La Banca Centrale Europea ha espresso un parere legale critico nei confronti di un emendamento al bilancio italiano che mirerebbe a confermare che le riserve auree italiane – circa 2.452 tonnellate, le terze più grandi al mondo dopo Stati Uniti e Germania – appartengono alla “nazione italiana” e non sono semplicemente gestite dalla banca centrale. La BCE teme che questo riconoscimento formale possa aprire la strada a un controllo governativo sulle riserve. L’Italia, in quanto membro dell’eurozona, è soggetta alla supervisione della BCE. La vicenda solleva interrogativi sulla sovranità monetaria nazionale nell’ambito dell’unione monetaria europea.
Fonte: Money (Polonia)
Il Nikkei analizza la strategia italiana sui titoli di stato come modello per il Giappone
Il principale quotidiano finanziario giapponese ha dedicato un’analisi approfondita alla campagna del governo Meloni per incentivare i cittadini italiani a investire nei titoli di stato nazionali attraverso il “BTP Valore”. La sesta serie, venduta in ottobre 2025, ha una durata di 7 anni con cedole crescenti: 2,6% per gli anni 1-3, 3,1% per gli anni 4-5, e 4,0% per gli anni 6-7. L’articolo esamina l’approccio fiscale del governo Meloni e le sue implicazioni come possibile modello per la gestione del debito pubblico giapponese, evidenziando come l’Italia stia riuscendo a mantenere la fiducia dei mercati nonostante l’elevato rapporto debito/PIL.
Fonte: Nikkei
L’Unione Europea adotta il modello italiano per la nuova stretta migratoria
L’UE sta inasprendo la propria politica migratoria ispirandosi ai modelli più restrittivi come quello italiano e danese. L’8 dicembre 2025, i ministri dell’Interno dei 27 paesi dell’Unione hanno approvato tre testi legislativi significativi che includono: l’apertura di “hub di ritorno” al di fuori dei confini europei per i migranti respinti; l’autorizzazione a rimpatriare i migranti verso paesi “sicuri” di cui non sono originari; sanzioni rafforzate con periodi di detenzione più lunghi fino alla reclusione. È stato inoltre introdotto un meccanismo di solidarietà volontaria che prevede la ricollocazione dei migranti o un compenso finanziario di 20.000 euro per ogni richiedente asilo. L’Italia figura tra i quattro stati beneficiari di solidarietà, insieme a Cipro, Spagna e Grecia.
Fonte: Le Temps
Rapporto choc: quasi il 20% degli ospedali italiani non rispetta gli standard minimi
Secondo il Programma Nazionale Esiti 2025 dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), quasi il 20% delle strutture ospedaliere italiane non soddisfa gli standard minimi di qualità delle cure. Su 1.117 strutture valutate, 197 non hanno raggiunto i parametri di riferimento sanitari. Il rapporto evidenzia un netto divario tra Nord e Sud: la maggioranza delle strutture inadempienti si trova nelle regioni meridionali, con 51 in Campania e 43 in Sicilia. Al contrario, tutti i 15 ospedali classificati come “alti” o “molto alti” per qualità si trovano nel Centro-Nord, con cinque in Lombardia e tre in Veneto. Valle d’Aosta, provincia di Trento e Umbria non hanno registrato alcuna struttura inadempiente.
Fonte: The Local
Il rapporto Censis fotografa un’Italia invecchiata, impoverita e disillusa
Il 59° rapporto annuale del Censis rivela una fotografia preoccupante della società italiana. Il 30% degli italiani ritiene che le autocrazie siano più adatte ai tempi attuali rispetto alle democrazie. La fiducia nei leader internazionali vede Papa Leone XIV al 66,7%, mentre Trump raccoglie il 16,3%, Orbán il 12,4%, Putin il 12,8% e Xi Jinping il 13,9%. La partecipazione politica è in calo: nel 2003 il 57,1% seguiva regolarmente l’attualità politica, nel 2024 solo il 48,2%. L’astensione ha toccato il record del 36% alle elezioni 2022. Sul piano demografico, l’Italia è il paese più vecchio d’Europa (secondo al mondo dopo il Giappone): il 24,7% della popolazione ha 65 anni o più (14,6 milioni di persone). Il saldo occupazionale positivo del 2025 (+206.000) è dovuto esclusivamente ai lavoratori over 50 (+410.000), mentre gli under 35 diminuiscono (-109.000).
Fonte: Le Petit journal
Morti sul lavoro in Italia: 896 vittime nei primi dieci mesi del 2025
L’Osservatorio della Sicurezza sul Lavoro e dell’Ambiente ha registrato 896 morti sul lavoro in Italia tra gennaio e ottobre 2025: 657 sui luoghi di lavoro e 239 durante il tragitto casa-lavoro. I dati mostrano un incremento di 6 incidenti mortali rispetto allo stesso periodo del 2024. La fascia d’età più colpita è quella tra 55 e 64 anni (240 decessi). I lavoratori stranieri presentano un tasso di mortalità di 57,7 per milione, più del doppio rispetto ai lavoratori italiani (23,9 per milione). I settori più pericolosi sono l’edilizia (119 morti), la manifattura (98), trasporti e magazzinaggio (84) e il commercio (57). I giorni più fatali sono il lunedì (22,8%) e il venerdì (20,2%). Il totale degli infortuni denunciati è di 497.341, in aumento dell’1,2% rispetto al 2024.
Fonte: Prensa Latina
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