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17 Aprile 2024 | Attualità, Economia

5,5 miliardi di euro per oltre 56 milioni di cicloturisti, questi i numeri del fenomeno in Italia nel 2023

L’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio registra oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% delle presenze complessive registrate in Italia, un dato in crescita del 4% rispetto ai 54 milioni di presenze registrati nel 2019, anno che ha rappresentato una vetta per il turismo italiano nell’ultimo decennio.

In questo contesto il cicloturismo rappresenta un impatto economico diretto stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro al 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (4,6 miliardi). Il cicloturista italiano spende in media 95 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104,5 euro: cifre superiori alla spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese, pari a 59,6 euro.

La 4a edizione del report “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da ISNART e Legambiente ci propone un identikit interessante del cicloturista: viaggia in compagnia del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%). È guidato da interessi e motivazioni turistiche differenti, ma sostenibili, iniziando proprio dal mezzo di locomozione: dalle visite al patrimonio artistico-monumentale (37%), all’immersione in quello naturalistico (36,4%), dalle esperienze enogastronomiche (24%) a quelle orientate al wellbeing in senso lato (8%). Per quanto riguarda la tipologia di mezzo scelto, quasi la metà degli intervistati (49%) ha optato per la mountain bike, il 24% preferisce la bici da corsa, il 15,4% la bici da città/passeggio e per adesso solo il 12% ha preferito l’e-bike, che consente di allargare l’utenza anche a fisici meno aitanti.

 

di Davide A. Porro

Di <a href="https://www.telepress.news/author/davide-a-porro/" target="_self">Davide A. Porro</a>

Di Davide A. Porro

Giornalista radiofonico dal 1982 al 1986, ho collaborato con diverse emittenti. Parallelamente, dal 1984 al 1990 ho lavorato come giornalista musicale e di spettacolo per varie testate, sia radiofoniche che di carta stampata. Nel 1984 assumo il ruolo di giornalista e responsabile dello sviluppo per la prima agenzia di stampa radiofonica italiana, curando la fornitura di notiziari, interviste e servizi a oltre 100 radio a livello nazionale. Nel 1989, attraverso le sinergie sviluppate da Diesis nasce Telepress, per la quale scrivo da allora.

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