Secondo le stime di Coldiretti, mangiare e bere bene sono spesso la principale motivazione per fare una vacanza “made in Italy”.
Mangiare al ristorante, bere alle sagre, o anche solo fare scorta di leccornie prima di tornare a casa. Secondo Coldiretti, i turisti che visitano l’Italia spendono in cibo almeno un terzo del budget a loro disposizione. I dati riguardano le vacanze estive ma le iniziative di valorizzazione del patrimonio enogastronomico Made in Italy sono vive – e quindi attraggono turisti – tutto l’anno.
Addirittura, per molte persone assaggiare i prodotti tipici è il motivo principale per visitare l’Italia. Non c’è da stupirsi, quindi, se accanto alle code davanti ai principali musei e siti archeologici, si formano anche lunghe file davanti a pizzerie e trattorie, soprattutto quelle con recensioni ad hoc sui principali portali di rating, o si fatica a trovare posto negli agriturismi. “I tesori enogastronomici”, spiega il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, “sono vere e proprie opere d’arte conservate gelosamente da generazioni di agricoltori che vanno difese dal rischio della falsificazione, dall’omologazione e dai tentativi di rompere il legame naturale tra il cibo che consumiamo e l’ambiente che ci circonda”.
Vino, cibo di strada, prodotti tipici, trattorie storiche e ristoranti di lusso: in Italia ce n’è davvero per tutti i gusti, anche se le ripetute crisi mettono a rischio la possibilità di goderne da parte degli Italiani stessi. Per questo Prandini ha sottolineato l’importanza dell’aumento di tre miliardi dei fondi del Pnrr per il settore agricolo, due dei quali per salvare gli accordi nella filiera agroalimentare: fondi utili, dice il presidente dell’associazione, “per salvare la spesa delle famiglie italiane di fronte alle tensioni internazionali provocate dalla guerra”.