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8 Aprile 2024 | Attualità

Papà italiani tra i più vecchi d’Europa

Secondo i dati Istat l’eta media in cui un uomo diventa padre in Italia è mediamente 35,8 anni, contro i 33,9 della Francia e i 33,2 della Germania. Un uomo su tre supera anche questa soglia, risultando ancora senza figli oltre i 36 anni. La paternità in Italia è oggi posticipata di un decennio rispetto agli anni Novanta.

A fine marzo la Società italiana di andrologia (Sia) ha analizzato questo trend in crescita evidenziando come la paternità in Italia sia stata posticipata di 10 anni, passando dal 25 anni della fine degli anni Novanta ai circa 36 attuali.

Il Presidente della Sia ha evidenziato come la società stia assegnando alla riproduzione un ruolo tardivo, dimenticando che la fertilità sia maschile sia femminile ha il suo picco tra i 20 e 30 anni e la potenza fecondante del maschio è in netto declino. Evidenze scientifiche dimostrano che le caratteristiche funzionali dello spermatozoo come motilità, morfologia e anche i danni al Dna, peggiorano con l’aumentare dell’età. A ciò si aggiunge che con l’età aumenta il tempo di esposizione agli inquinanti ambientali esterni, come le microplastiche che hanno dimostrato essere un problema per la fertilità maschile. Questo il quadro tracciato dagli esperti della Sia.

«Il fenomeno della paternità ritardata riguarda quasi il 70% dei nuovi papà italiani — spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia — toccando estremi che arrivano a superare i 45-50 anni, per cui saranno padri-nonni prima che il figlio diventi maggiorenne». Il ritardo secondo l’esperto è imputabile a diversi motivi socioculturali, biologici, economici, oltre che a un allungamento della vita che rendono gli uomini più propensi a posticipare la paternità, confermando il bias secondo cui l’uomo resta fertile a tutte le età.

 

di Serena Campione

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