Secondo il presidente Malagò: ‘Il CIO è il primo a esserne orgoglioso’ . A disposizione del Comitato 1,7 milioni di euro
Presentato il protocollo d’intesa tra CONI e MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) in merito alla sostenibilità nel mondo dello sport italiano. L’iniziativa arriva proprio in vista delle Olimpiadi di Parigi, che saranno il primo evento a mettere alla prova l’accordo. Nello specifico, la sala stampa a Casa Italia, già immersa nel verde del Bois de Boulogne, a Pré Catelan, sarà del tutto sostenibile proprio grazie all’intervento del Ministero. In che modo? Grazie a interventi di efficientamento energetico, erogatori d’acqua per scoraggiare l’utilizzo di bottiglie di plastica, arredi eco-compatibili.
Al CONI saranno messi a disposizione 1.7 milioni di euro per questo protocollo, dal quale nascerà un comitato sulla sostenibilità con due membri del MASE e altrettanti del Comitato Olimpico. Il sottosegretario di Stato Claudio Barbaro, ha spigato che “l’Agenda 2030, il documento principe a livello ambientale, è intercettabile dal mondo sport in tutti i suoi 17 obiettivi. Ora dovremo individuare un perimetro normativo che dovrà essere snello e non sanzionatorio, ma incentivante”.
Barbaro ha poi spiegato come il Protocollo firmato, “della durata di due anni, nello specifico si divide in quattro linee direttrici: la partecipazione, come evento emblematico e rappresentativo, ai Giochi di Parigi; la formazione, fondamentale per iniziare a costruire la figura professionale del manager della sostenibilità degli eventi sportivi; la promozione dello sport, di base e per tutti, con eventi formativi ed eventi sportivi pilota; infine, la parte più corposa dell’accordo vedrà una serie di eventi pilota di carattere nazionale e internazionale che, rappresenteranno delle buone pratiche per eventi sportivi sostenibili.
“Il primo soggetto orgoglioso di questo protocollo è proprio il CIO”, ha dichiarato il presidente del C.O.N.I., Giovanni Malagò: “Il CIO inserisce la sostenibilità in ogni suo concetto e noi, essendo una sua emanazione, riprendiamo questo diktat. È un mantra, una bellissima ossessione. Siamo un caso scuola” – ha detto anche Malagò, parlando dell’intesa con il Governo e augurandosi che non dipenda dalle “bandiere”.
di Daniela Faggion