Nella regione si registra il tasso più alto d’Italia di cyberbullismo (14,5%), oltre a uso problematico di social network (13,5%) e videogiochi (24%)
Una misura per contrastare il disagio giovani partendo dalle scuole. Dal prossimo settembre, quando tornerà a suonare la campanella, ad attendere gli studenti calabresi di 285 istituti ci saranno 43 psicologi. Il loro obiettivo è quello di contrastare fenomeni particolarmente accentuati nella regione del Sud, con punte allarmanti di cyberbullismo (14,5% – il tasso più alto d’Italia), uso problematico di social network (13,5%) e videogiochi (24%) e la depressione che colpisce a 43,2 ragazze su 10mila abitanti e 25,4 ragazzi su 10mila. Un livello tra i più preoccupanti d’Italia.
Il progetto ha un nome – “Discutiamone a scuola” – ed è il primo di questo genere in Italia per visione e capillarità. È stato presentato dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, mentre suo fratello – il senatore Mario Occhiuto – ha presentato una proposta di legge che mira a far diventare lo psicologo a scuola una presenza stabile in tutto il Paese.
L’operazione in Calabria prevede uno stanziamento iniziale di 9 milioni di euro e un’azione di concerto fra l’ufficio scolastico regionale e l’ordine regionale degli psicologi della Calabria. Entusiasta la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Maria Antonietta Gulino, che auspica che l’esempio calabrese venga seguito anche dal resto delle regioni italiane.
di Daniela Faggion